venerdì 17 agosto 2012

Donna alla finestra, Caspar David Friedrich

Sto girando da un po' intorno alle parole, ma nessuna di loro mi convince. Inutile fare programmi ora su quale forma prenderà questo blog. Lascio spazio all'immagine, che è stata scelta dall'editore, ma che ho sentito da subito calzante al libro. Questo sarà uno spazio nel quale racconterò com'è nato, gli incontri incredibili e preziosi con le donne che ho intervistato, i luoghi inconsueti nei quali sono approdata. Ma più che altro mi piacerebbe che anche questo blog diventasse un viaggio intenso come è stato La solitudine delle madri, e che insieme riflettessimo su quante gabbie, visibili e invisibili, ci complicano la vita. Eravamo partite dalla madre perfetta, quella mai stanca, né dubbiosa o ambivalente, e direi che abbiamo dato il nostro contributo a renderla più autentica, con le sue fragilità, e le sue giornate no. Ma la maternità è solo una parte della vita di una donna, esistono molte altre aree nelle quali il rischio di gabbie e reclusioni è alto. Ne parliamo?

7 commenti:

  1. Non vedevo l'ora che questo spazio virtuale accogliesse il suo primo post. Il tema della maternità, soprattutto in rete, è ormai molto discusso, quindi ben vengano riflessioni sull'argomento della reclusione, ben più inesplorato. Per quanto mi riguarda, in questi giorni sto bene solo quando sono reclusa nell'ufficio con l'aria condizionata :-D
    In bocca al lupo per questa nuova avventura blogghesca!

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  2. Benvenute!

    Adriana: vuoi provare, per questo secondo blog, almeno qui, a darmi del tu? Dai!!

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  3. Grazie Marilde...adesso sono con te anche qui :)

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  4. L'immagine della donna alla finestra mi fa pensare a tutte le volte in cui ho assistito alla mia vita come spettatrice. Ora mi piacerebbe diventarne protagonista.
    Blog interessante, complimenti Marilde.
    Iris C.

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  5. Iris: grazie e... allora dai! buon viaggio da protagonista, che è l'unico che modo di vivere davvero.

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