lunedì 20 agosto 2012

I cicli della creatività

Dopo La solitudine delle madri sentivo che avevo ancora qualcosa di urgente ( urgente per me, naturalmente) da dire.  Tuttavia, quando pensavo al tema sul quale scrivere, ciò che mi veniva in mente, mi convinceva solo in parte. Avevo pensato di scrivere sul tema del corpo, sui modelli di donna (pochi, stereotipati), ma quando dal pensiero passavo all’azione, e prendevo appunti, mi documentavo, scrivevo, ciò che veniva fuori non mi piaceva abbastanza da pensare a una pubblicazione. Mi trovavo dunque in una situazione inedita: avevo un editore, che sapevo  che avrebbe preso in considerazione ciò che stavo scrivendo, e le parole erano pigre, poco incisive. Tenendo conto del fatto che nel mio lavoro mi occupo anche di creatività, sapevo che stava succedendo qualcosa di consueto: dopo un libro che ha avuto un buon riscontro, ci si accosta a un altro con molto più timore. Inoltre la creatività stessa ha dei cicli di espressione che si alternano a cicli di chiusura,  di introspezione, e che non dovevo far altro che attendere, e avere fiducia nel fatto che il processo creativo avrebbe trovato per conto suo la strada per prendere forma. Ho atteso per quasi due anni, e fare i conti con quell’attesa ha richiesto l’apprendimento di quella cosa chiamata disciplina. Più volte ho pensato che non ero affatto obbligata a scrivere un altro libro, che non avevo firmato alcun contratto che mi vincolava ad alcunché, tuttavia la tensione era forte, poiché  mentre mi dicevo tutte quelle cose di buon senso, sentivo in modo forte la pressione a scrivere. Ma non sapevo cosa. Ora, non è che io stia scrivendo qui tutto ciò perché penso che possa essere interessante, per chi legge, conoscere la gestazione del libro, penso invece che ciascuno di noi faccia i conti con il processo creativo nelle varie forme di creatività che possiede: dipingere, cucinare, coltivare l’orto, fare la maglia, cantare, danzare. Vivere soprattutto.( La creatività del vivere è la creatività più potente che c’è).  Poi sono accadute due cose: l’incontro con un libro, e la notizia che sarei diventata nonna. Entrambe le cose sono state fondamentali per sbloccare le parole. Vi racconterò come e perché.

4 commenti:

  1. Sono molto curiosa,aspetto.
    La creatività...mi è sempre molto piaciuto quanto scritto da Clarissa Pinkola Estes:
    "La creatività è multiforme.
    Ora assume una forma, ora un'altra...Alcuni dicono che la vita creativa sta nelle idee, altri dicono che sta nei fatti.
    In molti casi pare trovarsi nel semplice essere… è l'amore per qualcosa .
    Non importa se per una persona, una parola, un'immagine, un'idea, la terra, l'umanità…
    La capacità creativa è il bene più prezioso della donna perchè dona all'esterno e la nutre all'interno ad ogni livello psichico e mentale, emotivo ed economico"
    Scusa se entro nel personale, ma sto vivendo un momento della mia vita particolarmente difficile, duro e doloroso e ancora una volta mi sto accorgendo di come la creatività può davvero diventare un appiglio forte e sicuro che aiuta ad alleggerire l'anima e a ricostruire , a poco a poco, i propri confini
    A presto

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  2. @Adele: Anche a me piacciono molto le parole della Pinkola Estes, e chiunque abbia attraversato o attraversi un periodo difficile, se riesce a mantenere attivo il canale creativo - qualunque esso sia - può vederne i reali benefici. Un abbraccio e l'augurio che le tue difficoltà siano presto alle spalle. Torna quando vuoi!

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  3. La creatività del vivere...
    Sì. Io ci provo Mari, come da accordi! ;))

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  4. la creatività è vita ed è parte fondamentale della donna. Non vedo l'ora di leggerti!

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